Recensioni non Autorizzate

Sunday, October 01, 2006

BLACK SABBATH - "master of reality"



Ci sono alcuni gruppi che segnano il passaggio di un'epoca: i Black Sabbath sono uno di questi. Precursori di molti stili odierni, nel 1970 aprono la strada a un movimento musicale che si distacca dalla generazione hippy del peace and love per assumere un atteggiamento più realista e decadente verso la realtà.

Ci sono poi alcuni album che diventano manifesto di base di generi musicali: Master of Reality è uno di questi. Otto tracce (al tempo si chiamavano "pezzi") con un tiro micidiale. Dire che questo album ha inventato l'heavy metal (e tutti i suoi generi figli) e l'hard rock forse è un po' altisonante e pretenzionso, ma è probabilmente vero che ne ha segnato le linee guida sia per quanto riguarda i temi trattati (droghe, satanismo, ribellione all'autorità) sia per ciò che concerne la chitarra di Tony Iommi i cui riff si possono ritrovare (arrangianti o stravolti) in centinaia di altre canzoni.

L'album inizia con il famoso colpo di tosse di Sweet Leaf, pezzo che fa abbastanza esplicitamente riferimento all'eroina. A seguire un pezzo altrettanto tirato come After Forever, con riferimenti al satanismo. Come in tutti i grandi album non ci sono pezzi di riempimento: anche i lenti (Solitude) o gli strumentali (Embryo e Orchid) sono colori del quadro che contiene Children of the Grave con il suo inconfondibile riff e le parole di denuncia sociale, Lord of This World e Into the Void.

Ah, già.... non ho parlato di Ozzy Osbourne, mangiatore di pipistrelli, rappresentante delle forze del male sulla terra, dipendende da ogni sostanza che dà assuefazione, voce inconfondibile e insuperabile frontman dei Black Sabbath.... si che lo conoscete: è quel simpatico vecchietto di Mtv che vive in una villa a Beverly Hills con moglie, maggiordomo, due figli cicciottelli e tanti dolci cagnolini....

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