BLUR - "13"

Per molti disco di passaggio, per alcuni disco di riflessione, per me l'ultimo grande disco dei Blur. Differente dai precedenti Parklife o Blur, 13 chiude la felice storia musicale del duo Damon Albarn - Graham Coxon, rispettivamente voce e chitarra dei Blur e icone del brit-pop nel mondo. Sono infatti i Blur che hanno ridato voce a tale genere propriamente inglese, ereditando direttamente da Ray Daves dei Kinks i caratteri musicali e estetici del brit-pop.


In 13 però succede qualcosa di nuovo: i suoni puliti, le marcette alla McCartney, e gli arrangiamenti da hit fanno posto alle emozionanti divagazioni di Coxon (che proprio in quel periodo sperimenta la carriera solista) in pesanti distorsioni e ampliamenti dei suoni della sua chitarra. L'elettronica (prima usata solo per creare l'effetto orecchiabile da singolo) diventa fonte di ispirazione per loop oscuri. I suoni non più ben definiti abbandonano lo snobbismo brit per aprire il loro orizzonte alla sperimentazione indie e post-rock.
Succede così che nasce uno degli album più espressivi dei Blur. E' qui che viene fuori la voglia di Albarn di sperimentare qualcosa di nuovo, e la passione di Coxon per la distorsione (che allude al suo The sky is too high). In più ci sono i due singoli ben fatti: Tender, una ballata country-blues, e Coffee & Tv, vero punto di passaggio tra la luce di Parklife e il nuovo chiaroscuro di 13. Certo a volte ci si domanda dove vogliano andare a parare alcuni pezzi veramente sperimentali tipo Trailer Park, ma in fondo l'ascolto è piacevole e alcune atmosfere (Caramel) sono perfette per quei mercoledì sera uggiosi d'autunno.
Succede così che nasce uno degli album più espressivi dei Blur. E' qui che viene fuori la voglia di Albarn di sperimentare qualcosa di nuovo, e la passione di Coxon per la distorsione (che allude al suo The sky is too high). In più ci sono i due singoli ben fatti: Tender, una ballata country-blues, e Coffee & Tv, vero punto di passaggio tra la luce di Parklife e il nuovo chiaroscuro di 13. Certo a volte ci si domanda dove vogliano andare a parare alcuni pezzi veramente sperimentali tipo Trailer Park, ma in fondo l'ascolto è piacevole e alcune atmosfere (Caramel) sono perfette per quei mercoledì sera uggiosi d'autunno.
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