MILES DAVIS - "ascenseur pour l'échafaud"

Ho sempre un po' di timore ad affrontare discussioni su Miles Davis perchè quando si dice qualcosa su di lui si rimane sempre con il dubbio di aver detto o una stupidaggine o una banalità. Non è certo facile parlare di un personaggio così pieno di talento e di cui è stato scritto tanto ma non tutto tanto stata poliedrica la sua figura. E anche Miles stesso ne era cosciente, visto che una volta si definì come colui che aveva cambiato 4 o 5 volte la storia della musica!
Effettivamente la musica presa in mano da Miles Davis viene stravolta, stirata, girata, dilaniata, accartocciata, gettata... e chissà quanto altro: come per esempio mettere in musica i colori in modo quasi scientifico o trasformare in musica le immagini di un film, proprio come è successo per questo album che è la colonna sonora dell'omonimo film noir di Louis Malle del 1957.

Poco più di 20 minuti di album che ti tirano fuori l'anima e le budella. Un'esperienza profonda di cui si può godere solo se la si prende con il giusto stato d'animo: senza pregiudizi, rilassati e con la consapevolezza che la musica sta per metterci a confronto con noi stessi. No, niente droghe psichedeliche. Solo un' esperienza musicale di Miles Davis.
La tromba di Miles diventa la suadente voce di un saggio che con Générique apre un album che sembra non avere tracce ma far parte di un unico grande disegno. I 10 pezzi prendono nome da scene del film. Alcuni più agitati che descrivono la vita di città (Sur l'Autoruote e Diner Au Motel), altri timidi e delicati (Julien Dans l'Ascenseur) o ancora spensierati ma con un velo di tristezza (Florence Sur Les Champs-Elysées) che incombe dall'alto: una malinconia alla quale non si può che arrendersi e farsi avvolgere.